AI\IA – n.01 - ACQUA



Siamo ormai immersi in un paesaggio visivo in cui le immagini generate dall’intelligenza artificiale occupano uno spazio sempre più rilevante, tanto sui nostri schermi quanto nei prodotti editoriali. Questa presenza crescente solleva interrogativi che vanno oltre la semplice fascinazione tecnologica o la diffidenza dal nuovo.
Il progetto delle fanzine AI\IA muove pertanto da una riflessione necessaria: è ancora possibile, oggi, far convivere l’artigianale e l’artificiale senza che l’uno schiacci l’altro? La manualità e l’errore creativo, propri del gesto umano, possono dialogare con la precisione algoritmica di un’intelligenza artificiale?
La collana AI\IA si colloca esattamente su questa linea di tensione, indagando cosa succede all’orlo del dialogo tra artigianale e artificiale e osservando gli infiniti esiti che da questo rapporto dialettico possono generarsi.


Il progetto
La domanda che attraversa il progetto è dunque radicale e originaria: invece di vedersi come rivali, due approcci creativi spesso considerati inconciliabili possono coesistere e arricchirsi a vicenda? Può l’immaginazione unire il nuovo al vecchio, condurre l’umano verso il non-umano, tenere insieme memoria e futuro?
Il primo numero è dedicato all’ACQUA: materia mobile, fluida e in continuo mutamento. Tutto scorre e si trasforma, e noi non possiamo che osservare questo movimento incessante, specchio delle dinamiche che animano anche la cultura visiva contemporanea.
AI\IA comincia da qui: dall’invito a navigare tra le correnti di due immaginazioni diverse, con la convinzione che l’editoria sia ancora la rotta che può condurre verso la costruzione di una spazio culturale critico, mosso da venti sempre diversi e capace di generare idee vive.
LUDOVICA FANTETTI
Questa storia è un taccuino smarrito tra le onde. Un viaggio immaginario che nasce da appunti raccolti in riva al mare, da sempre custode di incontri inaspettati. La fanzine si trasforma in una cinta di mura di carta al cui interno si riconoscono le cose che esistono e quelle che potrebbero esistere.
Tra le pagine il mondo si rigenera. Tra le pieghe passato e futuro si incastrano in un unico nuovo segno.





PESCI MISERABILI
Nelle profondità silenziose della nostra società, nuotano i “Pesci Miserabili”. Attraverso l’intelligenza artificiale, il progetto esplora questo ossimoro, immagine della condizione umana contemporanea. Figure antropomorfe dalla testa di pesce, avvolte in un lusso quasi alieno, ci fissano con un’espressione immutabile di malinconia. Sono lo specchio della nostra ricerca ossessiva dell’apparenza, un guscio scintillante che nasconde un vuoto profondo. Ogni ritratto è una crepa nella facciata: l’epifania della propria miseria interiore, che si rivela in uno squarcio e resta immortalata per sempre.
AUTORI
Ludovica Fantetti
Ludovica Fantetti è un’illustratrice che vive e lavora a Roma. Nel corso degli anni ha lavorato nel campo della grafica editoriale e dell’illustrazione e ha collaborato con diversi studi di grafica e aziende, tra cui Corriere della Sera (Futura), Il Manifesto, Editori Laterza, Amazon Prime Video, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, Editori Gruppo Albatros il Filo, Non ti seguo records e This is not a love song. Dopo aver conseguito la laurea in illustrazione e fumetto all’Accademia di Belle Arti di Macerata, ha proseguito la sua formazione specializzandosi in grafica editoriale e illustrazione all’ISIA di Urbino.
La sua creatività è profondamente radicata nelle tecniche di stampa analogica, un campo che esplora con passione e desiderio di sperimentazione. È sempre alla ricerca di materiali, superfici e strumenti per creare nuove storie. Le sue immagini rivelano un forte legame con forme ancestrali e mitologiche, spesso protagoniste delle sue narrazioni visive, in una fusione fra tradizione e presente.
Pesci Miserabili
L’identità dell’artista è irrilevante.
Operando nell’anonimato, l’autore si pone come un semplice cronista del presente, un osservatore silenzioso che prova a orientarsi nelle correnti della nostra distopia quotidiana. Usa l’intelligenza artificiale come un bisturi per sezionare la condizione umana contemporanea: l’opulenza che maschera il vuoto, l’apparenza che soffoca l’essenza.
L’anonimato è la dichiarazione ultima del progetto stesso: in un mondo ossessionato dal “chi”, il suo lavoro ci costringe a concentrarci solo sul “cosa” e sul “perché”.
AI\IA – n.01 – Acqua sarà disponibile online dal 4 settembre e presentato a Zines, Palermo il 6/7 settembre 2025.